programma di incontri

a cura di Francesca Valentini
1
Venerdì
15.00 | 16.00
Artists & Exhibition Catalogues

tavola rotonda

con Max Schumann (Direttore, Printed Matter, Inc., New York), Ken Soehner (Chief Librarian, Thomas J. Watson Library, The Metropolitan Museum of Art, New York e membro del comitato scientifico di FLAT), Francesca Valentini (Ricercatrice indipendente, Bruxelles e Curatrice del Programma di Incontri di FLAT).

A partire dalla fine degli anni sessanta il catalogo di mostra è stato progressivamente utilizzato come mezzo di espressione, informazione e comunicazione da un numero crescente di artisti divenendo parte inscindibile della loro produzione in altri medium.
Il catalogo è uno strumento che vanta una storia lunga e poco esplorata; è un oggetto che, nonostante la visibilità artistica sembrerebbe oggi essere sempre più prerogativa del web, continua a determinare la statura degli artisti, narrandone la visione del mondo oltre che fungendo da cartina di tornasole della loro produttività e della desiderabilità del loro lavoro.
Questa tavola rotonda è dedicata al catalogo di mostra e alla sua ibridazione con il libro d’artista. Francesca Valentini si sofferma sulle origini e le caratteristiche chiave del catalogo di mostra – oggetto, medium e strumento su cui è incentrato il Public Program di FLAT 2019. Valentini evidenzia le ragioni per cui negli ultimi decenni un numero crescente di artisti e di professionisti del settore hanno utilizzato questo strumento di conoscenza, riconoscendone la centralità storica e artistica.A partire dalla sua lunga esperienza a Printed Matter, Inc. Max Schumann illustra diverse pubblicazioni in cui gli artisti hanno utilizzato e fatto proprio il catalogo di mostra cercando di mettere in luce le differenze tra un libro d’artista che funziona come catalogo di mostra e un catalogo di mostra che vorrebbe essere considerato un libro d’artista. Ken Soehner introdurrà e modererà la discussione, condividendo riflessioni e intuizioni emerse specialmente nell’ultima decade,, periodo durante il quale la Watson Library ha iniziato a costruire e rendere fruibile al pubblico una importante collezione di pubblicazioni d’artista.

17.00 | 18.00
Maurizio Nannucci / This sense of openness

presentazione della mostra e del libro

con Maurizio Nannucci (Artista) in conversazione con Pier Giovanni Castagnoli (Storico dell’arte) e Elena Volpato (Curatrice delle mostre di FLAT; Conservatore e curatore presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino)

In occasione della mostra Maurizio Nannucci / This sense of openness, visitabile presso La Centrale Nuvola Lavazza dal 1 al 3 novembre 2019, Maurizio Nannucci racconta e approfondisce il suo lavoro in conversazione con Pier Giovanni Castagnoli e la curatrice dell’esposizione Elena Volpato. La mostra, che raccoglie 150 opere, edizioni, multipli e ephemera realizzati da Nannucci tra il 1967 e il 2019, mette in luce la ricchezza della sua pratica artistica, la molteplicità di mezzi espressivi tra i quali si muove con estrema libertà in un continuo attraversamento di ambiti differenti, accostando all’arte i suoi interessi musicali, letterari e scientifici.

Verrà inoltre presentato il libro Maurizio Nannucci / This sense of openness / Correspondence a cura di Elena Volpato, edito da FLAT & Zona Archives. Nel volume è pubblicata una nutrita selezione di materiali inediti: lettere, cartoline, telegrammi, ricevuti dall’artista a partire dagli anni Sessanta fino a oggi. Un materiale raro e prezioso che racconta la rete di rapporti internazionali del mondo dell’arte e alcune delle idee e dei progetti più importanti degli ultimi decenni attraverso le parole che Nannucci ha scambiato con artisti come Ed Ruscha, John Cage, John Baldessari, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Hans Peter Feldmann, Eugen Gomringer, Yoko Ono, John Giorno, Ben Vautier, Dieter Roth, Maurizio Mochetti, Richard Long, Franco Vaccari, Ulises Carrión, Augusto de Campos, Robert Filliou, Ian Hamilton Finlay, Sol LeWitt, James Lee Byars, Lawrence Weiner, John Armleder, AA Bronson, Rirkrit Tiravanija, Maurizio Cattelan, Jonathan Monk.

2
Sabato
11.00 | 12.00
T*

presentazione del libro

Presentazione di T* (Milano: Mousse Publishing, 2019), progetto vincitore del Premio FLAT – Fondazione Arte CRT 2018
con Ilaria Bombelli (Head of Publications, Mousse Publishing) e Helena Velena (Autrice, cantante, produttrice discografica e attivista transgender)

Il libro ruota attorno a un corpus straordinario e ancora inedito di fotografie di persone transgender intitolato Gay: Incontro, Frammenti di vita, Momenti di vita comune. Le immagini sono state scattate dal fotografo italiano autodidatta Giordano Bonora nel 1980 a Bologna, e sono state archiviate presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) di Parma, dove sono passate inosservate per quasi quarant’anni.
Bonora ha scattato queste immagini a seguito della decisione dell’allora sindaco Renato Zangheri di lasciare che una piccola comunità di transgender e travestiti occupasse uno degli edifici pubblici più rappresentativi di Bologna, Palazzo Re Enzo, proprio nel centro della città.
Il libro è composto dal corpus completo delle foto facenti parte del progetto di Bonora, accompagnate da diversi testi. Introduce la pubblicazione la Lettera di un uomo trans all’ancien régime sessuale, del filosofo Paul B. Preciado. L’attivista transgender, produttrice musicale e scrittrice Helena Velena fornisce una riflessione critica su temi quali la libertà, la sessualità, la corporeità, e su come sia cambiato il loro significato nel tempo. L’artista ed editor Salvatore Vitale scrive di fotografia e identità, indagando l’impatto del lavoro di alcuni fotografi all’interno di gruppi che vivono forme di tensione politica e sociale. Vitale esamina le loro strategie di resistenza e isolamento, le loro forme di auto-organizzazione, raggruppamento e dispersione attraverso specifici casi di studio. La curatrice Wendy Vogel riflette sul rapporto tra separatismo e identità trans, sui codici subculturali che i soggetti nelle foto adottano e su come il loro stile personale si contestualizza all’interno di movimenti come il femminismo e la politica liberazionista post 1968.
Infine, Paolo Barbaro, responsabile degli archivi della sezione Fotografia presso il CSAC, analizza il lavoro di Giordano Bonora, in particolare le foto della serie Gay […], insieme ad altre due serie del fotografo (Il Pilastro e Istituto Gualandi) dedicate alle comunità emarginate della città: sui residenti indigenti di un quartiere periferico e sui disabili anziani di un’istituzione cattolica.

12.00 | 12.30
Premio FLAT – Fondazione Arte CRT 2019

annuncio vincitore

Annuncio del progetto vincitore del Premio FLAT – Fondazione Arte CRT, selezionato tra le proposte degli espositori partecipanti a FLAT 2019 e prodotto grazie al sostegno di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

 

15.00 | 16.00
A Portrait of the Artist as a Book

talk

con Abbott Miller (Designer e autore, New York)

Il modus operandi di Abbott Miller unisce design, direzione artistica, scrittura e curatela di mostre e pubblicazioni di arte, architettura, performance, moda e design. Prima di entrare a far parte dell’ufficio di Pentagram a New York come partner nel 1999, ha fondato Design / Writing / Research, uno studio multidisciplinare che ha aperto la strada al concetto di designer come autore. Nel suo talk, Miller rifletterà sulle qualità spaziali e temporali dei libri come modi distinti di rappresentazione la cui storia è radicata nei libri per immagini e nelle concezioni moderniste della relazione tra libri e film. In progetti con artisti e architetti contemporanei come Hans Haacke, Diller + Scofidio, Allora & Calzadilla, Matthew Barney, Yoko Ono e William Kentridge, Abbott Miller ha cercato di creare libri che catturano l’intelligenza sensoriale e concettuale dell’opera che viene documentata. Miller intende il design come uno strumento critico che non solo organizza contenuti, ma che genera anche conoscenza. Secondo lui, “il pensiero progettuale dissolve le linee tra forma e contenuto e tra bi- e tridimensionalità”* (si noti che questo vale ancor più per le quattro dimensioni – ad esempio l’arte time-based). Soffermandosi sulle ambizioni legate ad alcuni di questi progetti nonché al ruolo dei curatori, dei designer e degli editori, Miller mostrerà come è possibile creare uno spazio interpretativo che traduce e trascrive le opere d’arte e il loro display dallo spazio della galleria o del museo alla pagina.

* Abbott Miller – Design and Content (New York: Princeton Architectural Press, 2014), 17.

17.00 | 18.00
Thomas Demand in conversation

talk

con Thomas Demand (Artista, Los Angeles/Berlino) in conversazione con Luca Cerizza (Curatore e critico d’arte, Torino/Milano/Mumbai)

Usando carta e cartone, Thomas Demand ricostruisce meticolosamente per l’obiettivo della sua fotocamera scene che trova in immagini tratte da diverse fonti. Dopo aver fotografato questi modelli, Demand li distrugge metodicamente, interrogando i limiti della rappresentazione e complicando il rapporto tra riproduzione e originale. Questo processo è di solito considerato soggetto e oggetto della sua ricerca artistica. Va notato però che nel corso della sua carriera, Demand ha continuamente sfidato le qualità performative del libro e in particolar modo del catalogo di mostra. Inoltre, dal 2007, Demand si è avventurato nella curatela di esposizioni, diventando l’artefice di raffinate mostre e delle pubblicazioni a esse correlate. Il lavoro di Thomas Demand si avvale di diversi mezzi e attraversa diversi campi di ricerca artistica. È particolarmente interessante analizzare come questo lavoro viene tradotto, ampliato, reinterpretato, documentato e sistematizzato all’interno delle pagine del libro. Discutendo alcune delle sue più interessanti mostre e relative pubblicazioni, questa conversazione esplora le caratteristiche della produzione libraria di Demand: un’occasione unica per indagare sull’atteggiamento dell’artista nei confronti del libro e del catalogo di mostra nel contesto della sua pratica intermediale.

3
Domenica
11.30 | 12.30
Publishing Manifestos

talk e presentazione del libro

con Michalis Pichler (Artista e autore, Berlino)

Publishing Manifestos: An International Anthology From Artists and Writers (Berlin: Miss Read; Cambridge,MA/London: The MIT Press, 2019) presenta 75 testi chiave di protagonisti del settore che si sono confrontati criticamente con le pratiche editoriali.

L’editoria indipendente, l’editoria d’arte, l’editoria come pratica artistica, la controcultura editoriale e la cultura delle fanzine, del DIY e del POD sono proliferate negli ultimi due decenni. Lo stesso vale per le fiere di libri d’arte, un luogo sempre più importante – o anche un medium – per l’arte. Pichler sostiene che l’editoria d’arte e d’artista abbia registrato una simile espansione negli anni Sessanta e Settanta, in risposta al linguistic turn. Oggi, l’editoria d’arte si confronta con Internet e la valanga di testi e immagini che la rete permette e porta con sé. Tuttavia, il libro stampato offre agli artisti visibilità e tangibilità. In Publishing Manifestos, Pichler ha raccolto testi di artisti, autori, editori, designer, zinester e attivisti per esplorare questo terreno in rapida espansione. A FLAT presenterà Publishing Manifestos soffermandosi su temi quali: alienazione, “fantocci di seriosità,”* (quanto sia bello fare una) breve passeggiata su un arco storico di tensione, (perché) libro d’artista è un termine problematico, Materialzärtlichkeit (tenerezza materiale, o, secondo Pichler, “l’orchestrazione consapevole e l’uso di elementi materiali, strutturali e sociali, nel processo di produzione dei libri”*), così come su quello che lui definisce uno “spostamento paradigmatico”* e su (quello che si potrebbe chiamare) post-digital turn, oltre che su (last but not least) le fiere del libro d’arte e d’artista intese come veri e propri spazi pubblici.

Pichler presenterà inoltre Publishing Publishing Manifestos (Seoul: Mediabus, 2019).

*Michalis Pichler, “Publishing Publishing Manifestos,” in Publishing Manifestos, ed. M. Pichler (Cambridge, MA/London: MIT Press, 2019), 13, 15, 16 (trad. F. Valentini).

14.30 | 15.30
Exhibition Catalogues & Artists

tavola rotonda

con Chiara Costa (Editor, Fondazione Prada), Herwig Kempinger (Direttore, Secession Wien); introduce e modera Liliana Dematteis (curatrice di libri d’artista, collezionista e membro del comitato scientifico di FLAT).

La tavola rotonda indaga come alcune delle più interessanti istituzioni che producono mostre di arte contemporanea creano cataloghi che non siano meri documenti della mostra o mezzi di promozione dell’istituzione di cui portano il sigillo ma veri e propri strumenti di conoscenza, realizzati in collaborazione con – o addirittura dagli – artisti di cui veicolano l’opera, divenendo, in alcuni casi, opera stessa.
Chiara Costa si soffermerà sulle pubblicazioni della Fondazione Prada in cui i protagonisti delle esposizioni sono stati coinvolti o hanno espressamente chiesto di esserlo nonché sulle pubblicazioni per la cui realizzazione ci si è maggiormente interrogati sulle modalità più adatte a documentare e tradurre le opere e il loro display dalla terza (o quarta?!) dimensione alla successione delle pagine di un libro.
Herwig Kempinger, presidente della Secessione di Vienna, ci introdurrà a come la più antica istituzione indipendente esplicitamente dedicata all’arte contemporanea lavora sulle pubblicazioni che accompagnano le esposizioni che hanno sede presso di essa. Da alcuni anni infatti i tradizionali cataloghi di mostra sono stati sostituiti da libri d’artista, volumi che, viaggiando di mano in mano, espandono il raggio di azione e l’autonomia dell’arte che l’istituzione difende dal 1897.

 

16.30 | 17.30
An exhibition catalogue is an exhibition catalogue is an exhibition catalogue… or not?

talk

con Carolyn Christov-Bakargiev (Direttrice, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Fondazione Francesco Federico Cerruti) in conversazione con Francesca Valentini (Ricercatrice indipendente, Bruxelles; Curatrice del Programma di Incontri di FLAT).

Il catalogo di mostra è uno strumento fondamentale per la ricerca curatoriale e questo non solo per presentarne e preservarne i risultati oltre la dimensione spazio-temporale di qualsiasi esposizione. La conversazione ha come obiettivo di indagare la rilevanza del catalogo di mostra attraverso la testimonianza e le intuizioni di una delle più visionarie protagoniste della ricerca curatoriale contemporanea. Carolyn Christov-Bakargiev condividerà con il pubblico esperienze e riflessioni attorno al catalogo di mostra come strumento di conoscenza, di ricerca, di promozione e valorizzazione del lavoro artistico – strumento che sempre più spesso, grazie alla collaborazione di artisti, curatori, grafici, istituzioni e editori, si fa documento performativo di sfaccettate Weltanschauungen. Ripercorrendo la sua carriera, Christov-Bakargiev si soffermerà sulle caratteristiche e il ruolo delle pubblicazioni che hanno accompagnato alcune delle numerose mostre che ha ideato, come, ad esempio, i quaderni 100 Notes / 100 Thoughts (2011/2012) per dOCUMENTA(13) (2012); l’antologia in forma di guida Baedeker (contenente testi commissionati a differenti studiosi, disegni degli artisti partecipanti e testi da loro selezionati) e la guida alla visita (con titoli e localizzazione geografica delle opere accompagnati da tweet da lei stessa redatti) per la 15a Biennale di Istanbul, Tuzulu Su / Saltwater: A Theory of Thought Forms (2015).